Robert Vignola
L’Inghilterra tiene alti i ritmi e la Croazia non s’accende. Il gruppo D di Euro 2020 pare aver già trovato su chi fare la corsa: squadra solida quella dei leoni britannici, che se davanti può far fatica a trovare il pertugio in difese chiuse, dimostra di avere ben metabolizzato i meccanismi in fase di non possesso. Per i vicecampioni del mondo confermarsi ad altri livelli rischia di essere un’impresa, ma la qualità non manca, così come la possibilità di raddrizzare il percorso nel proprio raggruppamento.
Pronti, via e l’Inghilterra prova subito a far pesare la legge di Wembley: da fallo laterale sulla propria trequarti verticalizzazione quasi esasperata, Sterling per Foden il cui diagonale si stampa sul palo! La Croazia sbanda un po’ e Phillips dal limite trova al quarto d’ora Livakovic pronto a ribattere. Sotto l’insolito sole di Londra i ritmi calano, scoordinati i tiri di Sterling e (dall’altra parte per il primo timido squillo balcanico) Perisic. Un sussulto giusto nel finale quando Orsato vede (e ravvisa) un fallo di mano dal limite di Caleta-Car, ma la punizione di Trippier sbatte contro la barriera.
Il cliché con la ripresa non cambia e l’Inghilterra passa dopo 10′: un filtrante di Phillips libera Sterling che scarica in porta liberando l’urlo di Wembley. E non è finita: il raddoppio pare cosa fatta quando Kane si avventa su un cross, ma spara alto finendo peraltro contro il palo nella caduta. Eppure la Croazia dà segno di vita: dopo un gran batti e ribatti Rebic chiude troppo l’angolo di tiro spedendo al lato. Certamente, l’undici di Dalic deve concedere qualcosa: Brozovic ferma fallosamente il lanciato Foden e si becca il giallo, su conseguente punizione Mount manda alto di poco. L’inerzia non cambia, giusto a metà frazione inizia il balletto dei cambi: Vlasic per Brozovic e Brekalo per Kramaric da una parte e Rashford per Foden dall’altra. Dalic gioca anche la carta di Petkovic per rilevare un Rebic in ombra (poi ancora rispolvera Pasalic per Kovacic) ma gli slavi non ne hanno più, mentre Southgate lancia Bellingham per Kane e manda Calvert-Lewin ad agevolare l’ovation per il match winner Sterling.
Finisce così per un risultato risicato ma che già spiana agli inglesi la strada verso la fase successiva.