Massimo Ciccognani
Meno quattro all’esordio contro la Turchia a Euro 2020 e la voglia azzurra di misurarsi con le altre migliori. Lo dice chiaramente Leonardo Bonucci intervenuto oggi in conferenza stampa a Coverciano. “L’abbiamo attesa un anno, finalmente è arrivata. Il comportamento di questa squadra è sempre stato esemplare, è il bello di questo gruppo, l’unione e il rispetto che ci sono. Il mercato ci sarà sempre: ho visto i diretti interessati concentrati sulla Nazionale e l’Europeo. Ovvio che piacerebbe a tutti con le cose sistemate ma potrebbe non succedere. Però siamo professionisti, anche i giovani, che sono cresciuti moltissimo. La cosa non mi preoccupa”.
Quali obietti per questa Nazionale? “Abbiamo intrapreso una strada con Mancini, lo si è visto anche nell’ultima amichevole, di impostare il gioco dal basso. Davanti ci sono Nazionali che hanno vinto tutto ma ci siamo: vogliamo lottare, il modo di giocare è ben impresso nei ragazzi. Serviranno tranquillità e spensieratezza. Per chi ha meno esperienza non è facile ma vogliamo aiutarli. E giocare a Roma col pubblico, finalmente, è importante. Ringraziamo chi ha spinto per far sì che Roma fosse presente, che gli italiani potessero esserci. Ce la metteremo tutta: mi rassicura l’entusiasmo, quando c’è stato in Nazionale abbiamo ottenuto risultati importanti”.
Chi è il fuoriclasse di questa Nazionale? “Il fuoriclasse è il gruppo. Non abbiamo singoli come Cristiano Ronaldo, Lukaku, giocatori che hanno segnato tanto e ti svoltano la gara in una partita. Però il gruppo qui ha sempre fatto la differenza, è questo che deve risaltare. Dobbiamo crescere come squadra, combattere per l’Italia e per gli italiani. Dopo una parentesi così nera come il Mondiale 2018, vogliamo riportare l’Italia dove merita”.
Quanto vale l’Italia? “Non abbiamo avuto modo di confrontarci con Nazionali di alto livello ma abbiamo sfidato Nazionali con un’idea di gioco precisa. E lì abbiamo imposto noi il nostro gioco. E’ un bel biglietto da visita per l’Europeo, il progetto sta prendendo sempre più forma. Ci sono gare dove dovremo soffrire ma sappiamo farlo. In un Europeo, in una competizione così corta, ci sono anche altri valori che inficiano sul risultato finale. Il gruppo è sano, c’è entusiasmo, di talenti, giovani, esperienza. C’è il giusto mix, mister e Presidente hanno fatto un grande lavoro. Quando sono entrato qui lunedì ho respirato un’aria positiva e dobbiamo portarcela avanti fino all’ultimo giorno dell’Europeo, speriamo”.
Per la prima volta, si inizia senza polemiche. “Ci sono stati tanti elogi in questi due anni, non ultimi quelli contro la Repubblica Ceca. Per fortuna le polemiche, per la prima volta da cui sono in Nazionale, non ci sono. E questo permette di lavorare più facilmente. Però la forza del gruppo è l’unione e quando ci sono questi valori in un gruppo, fare un percorso preciso è più facile”.
Una difesa ermetica, che non prende gol da 8 gare consecutive “Quando non si prende gol, il merito non è solo dei difensori. Puoi averli tra i più forti al mondo ma se non c’è lavoro di squadra, il muro cade. In queste partite disputate, oltre a proporre gioco, c’è anche un lavoro sporco da parte di tutti. Ci auguriamo di mantenere questo trend all’Europeo, significherebbe fare un percorso netto, preciso. E poi vincere 1-0 fa sempre piacere…”.
Primo avversario la Turchia di Demiral. “Meritano rispetto. Hanno dimostrato, contro la Francia, di essere solidi, di saper quello che vogliono. Hanno talento, da Calhanoglu a Under, da Demiral a Yilmaz che ha portato il Lille a vincere la Ligue 1. Sono una squadra interessante, in crescita, ci sarà da fare un grande lavoro di squadra. Ho parlato con Hakan e Merih, li ho visti carichi: sono due amici, ci sentiamo spesso, abbiamo riso e parlato. Merih ha detto che non mi farà fare gol…”.
Torna finalmente il pubblico sugli spalti. “E’ un altro sport. Giocare coi tifosi, con la parte passionale del calcio, con chi ti spinge e aiuta, è tutta un’altra cosa. Finalmente torneremo nello stadio con tanti tifosi. Sono sicuro che sarà tutta un’altra atmosfera e speriamo di dare gioie ai nostri tifosi”.
L’Europeo come riscatto personale. “Non vedevo l’ora di tornare. Farlo mi ha dato entusiasmo: a Torino abbiamo fatto fatica a mantenerlo per i risultati che sono arrivati e non arrivati. Abbiamo però portato a casa gli obiettivi minimi, due trofei e la qualificazione Champions. Ci sono stati problemi come possono capitare a tutti ma va dato a Pirlo merito, di aver gestito tanti campioni nello spogliatoio. Tornare qui mi ha fatto sentire giovane, con entusiasmo e voglia. Per me dopo il Covid, l’ultimo mese e mezzo è stato difficile ma mi sono risentito di nuovo me stesso in questa settimana. Se mi sento me stesso, posso dare il mio contributo”.
Alla Juve è tornato Allegri. “E’ stata la scelta giusta. Una volta tolto l’incarico a Pirlo, è stato giusto scegliere un allenatore con grandissima esperienza, che conosce la Juventus e che ci aiuterà nella gestione e nell’arrivare negli obiettivi che un club come la Juventus si prefigge ogni anno”.
Conte e Mancini “Come motivatore carismatico, Conte è il migliore al mondo. Sopperiva a carenze tecniche che avevamo. Con Mancini abbiamo ritrovato entusiasmo, spensieratezza, talento. Sono due tecnici diversi, che hanno dimostrato di essere i numeri uno. Nel 2016 è stato un grande Europeo anche se si è concluso agli Europei, come ha detto Conte, auguro a Mancini di fare meglio ancora…”.
Perché non c’è Kean? “Sono scelte del mister. Qui non c’è mai stato nessuno fuori dal coro. Tutti si sono comportati in maniera egregia, credo sia stata una scelta tecnica. Nessuno in questo gruppo ha mai mancato rispetto a regole e persone. Forse per la prima volta non c’è stato nessuno che è andato fuori dalle righe. Conosco Kean da diversi anni, alterna momenti in cui sembra il migliore del mondo ad alcuni in cui vive il suo mondo ma per il resto, durante il ritiro sardo, è stato pronto a mettersi in gioco”.
Sulle Come ti senti dopo lo spavento di Bologna? “Avverto ancora un po’ di fastidio ma non sarà questo a mettermi fuori. Però non lo nego, ho avuto paura dopo lo scontro”.
C’è il rischio delle pressioni esterne? “Su questo il mister è il numero uno. La pressione non ce la fa sentire, ci fa vivere tranquilli, spensierati. Sono abbastanza…vecchio per non sentirla. Se chudo gli occhi mi immagino lo stadio pieno, i quindicimila che canteranno l’inno insieme a noi e questo non ti mette pressione, ma ti carica e ti mette tanta adrenalina addosso che giocherei anche subito senza aspettare l’11. Dobbiamo invece esaltarci dal giocare in casa e sono sicuro tireremo fuori tutto quello che abbiamo per portare a casa le vittorie per arrivare fino in fondo”.
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