Europa League. Bellissima Roma, ma non basta. United in finale

Nella foto: Cavani (Foto Gino Mancini)

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La Roma abbandona l’Europa ma lo fa a testa alta, giocando una partita sanguigna e ci carettere contro lo United. Certo, il 6-2 dell’andata pesa come un macigno, ma la Roma ci crede e lascia con la consapevolezza di aver dato tutto. A tratti ha dato l’impressione di poter compiere un’impresa epica, ma soprattutto De Gea e Cavani, hanno spento le ultime velleità. Quattro palle gol nel primo tempo salvate dal numero uno spagnolo che avrebbero potuto indirizzare diversamente il match, con lo United a tratta messo sotto dalla foga giallorossa. L’ultima a lasciare l’Europa. Finisce 3-2 per la Roma, ma non basta.

Subito Roma, ma segna Cavani Fonseca disegna un inedito 4-2-3-1 che si avvicina non poco all’idea calcistica del prossimo allenatore, ovvero Josè Mourinho. Mancini spostato dalla sua posizione naturale in mezzo a dare una mano a Cristante con Pellegrini trequartista alle spalle di Dzeko. La Roma parte forte e chiude lo United nella propria area, con Mancini e Mkhitaryan vicini al vantaggio. Il nuovo modulo, mai provato, espone i giallorossi al controgioco inglese. Così Cavani prima sfiora la traversa poi batte Mirante dopo un tocco illuminante di Fred.

Altro infortunio Ma il filo conduttore di questa stagione, ovvero i tantissimi infortuni, non abbandona la Roma che prima di iniziare perde Diawara e Villar e dopo mezz’ora vede alzare bandiera bianca anche a Smalling costretto a lasciare il campo per problemi muscolare. Dentro l’esoerdiente 19enne Ebrima Darboe.

Roma c’è Dopo il vantaggio di Cavani, la situazione si complica. Alla Roma servirebbero cinque gol. Ma ci crede. Trova il pari con Dzeko di testa dopo un tocco di Pedro e la ribalta con Cristante: 2-1. Diventa un assedio, ma De Gea alza un muro impenetrabile. Le prende tutte il portiere spagnolo e la furia giallorossa porta a scoprirsi. Così Cavani in controgioco fa 2-2. Ma la Roma vuole lasciare con almeno una vittoria. E torna a graffiare. Nel finale, altro esordio, quello di Nicola Zalewski, 18enne trequartista, che alla prima occasione fa subito gol, colpendo di controbalzo un cross di Santon, trovando la deviazione di Matic che stavolta batte De Gea. Finisce 3-2, ma con la qualificazione saldamente in mano ai Red Devils che in finale a Danzica troveranno il Villareal che ha retto a Londra con l’Arsenal e meritatamente giocherà la prima finale della sua storia. Per lo United, nuova finale europea a distanza di quattro anni dal trionfo con in panchina proprio Mourinho. Per la Roma l’uscita a testa alta in una stagione che più disgraziata non si potrebbe.

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