Euro 2020 si può fare. A porte aperte, sia pur parzialmente. Questo pomeriggio il Governo ha comunicato alla Federcalcio la sua disponibilità per la presenza di pubblico allo stadio Olimpico per le partite degli Europei di calcio che prenderanno il via l’11 giugno dallo Stadio Olimpico di Roma. Proprio la giornata di domani segna il confine voluto dalla Uefa per conoscere le disponibilità delle dodici città interessate all’Europeo itinerante, della presenza o meno di pubblico. E l’Italia ha dato la sua disponibilità, al pari di Londra, San Pietroburgo, Bucarest, Budapest, Copenhagen, Amsterdam che hanno già dato la disponibilità a riaprire al pubblico. Glasgow è pronta a fare la sua parte, mentre non c’è ancora l’ok da Bilbao, Dublino e Baku, mentre a Monaco stanno avviando una corsa contro il tempo per trovare l’intesa con il governo.
Il presidente della federcalcio, Gabriele Gravina, ha infatti ricevuto una nota da parte di Roberto Speranza, ministro della Salute, nella quale Palazzo Chigi apre alla riapertura. Ovviamente soddisfatto il numero uno del calcio italiano. “La disponibilità acquisita dal Governo italiano è un ottimo risultato che fa bene al Paese, non solo al calcio – ha dichiarato Gravina – Ringrazio in particolare il Ministro della Salute Roberto Speranza perché ci ha comunicato di aver dato incarico al CTS di individuare le migliori soluzioni che consentiranno la presenza di pubblico allo stadio Olimpico di Roma nel mese di giugno in occasione del prossimo campionato Europeo. In un momento tanto complesso, è stata comunque manifestata chiaramente la volontà di veder confermata la presenza italiana a questo grande evento, dando fiducia alla FIGC. Collaboreremo in maniera sinergica con la Sottosegretaria Valentina Vezzali che ci sta accompagnando in questo percorso. Ci è stato inviato un segnale in forte prospettiva sulla ripresa che noi trasferiremo prontamente alla UEFA”.
Euro 2020 a Roma è salvo. Quanto meno il primo tassello è stato inserito. Con responsabilità delle parti, si arriverà ad un accordo definitivo sul numero degli spettatori