Juventus-Napoli si deve giocare. Niente vittoria a tavolino per i bianconeri e niente punto di penalizzazione per gli azzurri: il Collegio di Garanzia dello Sport ha annullato senza rinvio la decisione della Corte sportiva d’appello della Figc, che aveva invece confermato il 3-0 a tavolino per la squadra di Pirlo punendo il club di Aurelio De Laurentiis per non essersi presentato a Torino per la sfida in programma lo scorso 4 ottobre, valida per la terza giornata di Serie A. Per conoscere le motivazioni del Collegio, riunito dal presidente Franco Frattini a sezioni unite, bisogna aspettare, ma la Cassazione dello sport ha di fatto accolto le tesi difensive esposte nel Salone d’Onore di Palazzo H, al Foro Italico, dagli avvocati del club campano, Enrico Lubrano e Mattia Grassani. “È una sentenza storica, un risultato di grande giustizia che ristabilisce il principio che le partite vanno giocate sul campo – ha commentato Grassani – Non si può rischiare la salute per giocare una partita di calcio. È una vittoria di Davide contro Golia, perché tutti ci davano per perdenti mentre il Collegio ci ha dato ragione con un verdetto secco e inappellabile”.
In udienza lo stesso Grassani aveva contrastato le tesi dei giudici d’appello, secondo i quali il Napoli avrebbe preferito non raggiungere Torino per sfidare la Juventus. “Il club voleva giocare e ci sono i documenti a dimostrarlo – ha dichiarato il legale – Sabato 3 ottobre l’autobus stava per partire per l’aeroporto e solo in quel momento il capo di gabinetto della regione Campania ha comunicato che la squadra era tenuta a non allontanarsi: se fosse stato tutto organizzato sarebbe stato un teatrino degno della migliore commedia napoletana”. “La società era pronta alla partenza, tanto da chiedere anche la possibilità di una trasferta in bolla – ha precisato Lubrano – Il Napoli ha tenuto una condotta lineare, in buona fede, nel rispetto dei provvedimenti dell’autorità amministrativa. Del resto non c’era momento migliore delle prime giornate di campionato per incontrare la Juventus. La controprova è data dall’andamento della classifica: a ottobre il Napoli era primo con due vittorie, mentre la Juventus aveva stentato contro la Roma. Adesso invece andare a Torino significa affrontare una delle squadre più forti”.
D’accordo con le tesi della difesa anche la Procura generale dello sport:”La Corte sportiva d’appello ha fatto il passo più lungo della gamba – ha sottolineato la procuratrice nazionale Alessandra Flamminii Minuto – andando al di là di un giudizio che deve essere solo tecnico con un intento punitivo chiaro. Non c’è mai stata rinuncia espressa alla partita da parte del Napoli, che ha sempre comunicato di essere stato impedito”. Insieme al presidente della regione Vincenzo De Luca (“giustizia e correttezza sono ripristinate”), può gioire dunque De Laurentiis, che si aspettava “equità e giustizia per la cancellazione di un giudizio iniquo forzatamente portato sul tavolo non so per quale motivo. Io ho conosciuto il Covid – ha spiegato il numero uno del Napoli al Collegio – e ho ben capito la rilevanza e la gravità della pandemia: il senso di responsabilità non può far incorrere un imprenditore come me nel penale né contraddire il sociale. E dal punto di vista sportivo avevo tutto l’interesse a incontrare Pirlo in quel momento perché era all’inizio della sua carriera da allenatore e dunque poteva anche non portare sul campo una Juventus pericolosa”.
In virtù di questa sentenza, il Napoli guadagna un punto, quello della penalizzazione, e la Juve perde i tre della vittoria a tavolino.La partita sarà giocata a gennaio, ma intanto questa la nuova classifica: Milan 31, Inter 30, Napoli, Juventus e Roma 24, Sassuolo 23, Atalanta e Lazio 21, Verona 20, Sampdoria 17, Udinese e Benevento 15, Cagliari, Bolgna 14, Fiorentina e Spezia 11, Torino e Genoa 7, Crotone 6.