Robert Vignola
Un punto a testa per cullare i rimpianti lasciati in eredità a un’estate troppo corta. Il Bologna chiude comunque a quota 47 e non avveniva da tempo, mentre il Torino ha visto la stagione correre il rischio di guastarsi non poco. Mihajlovic in difesa ha gli uomini meno che contati e mette Medel centrale: i risultati saranno sorprendenti. Manda inoltre Juwara a dare un segnale a Skov Olsen e Orsolini sulla contendibilità del posto all’ala destra. Anche per Longo la formazione ha aspetti sperimentali, con un tridente ambizioso come il Verdi-Zaza-Belotti sostenuto sulle fasce da Berenguer e Ansaldi. Con undici così spregiudicati dopo un minuto e mezzo sono già andati al tiro Zaza (colpo di testa centrale) e Juwara (diagonale sul fondo). Il Bologna si fa apprezzare per alcune geometrie, Svanberg sfiora il bersaglio grosso, Danilo da corner sfiora il palo. Nonostante la distanza ci prova Verdi con la sua specialità: punizione controllata da Skorupski. Calcio piazzato anche dall’altra parte: Barrow impegna severamente Rosati. Poi è Svanberg a rompere l’equilibrio di potenza, su pallone ben lavorato sull’asse Juwara-Soriano. La reazione granata si concretizza in due conclusioni di Verdi, entrambe preda del portiere. Portiere che rischia su un tiro cross, mentre in recupero di tempo Barrow va vicino al raddoppio.
Ripresa che si apre con attacco rivoluzionato nel Bologna, Sansone e Santander prendono il posto di Barrow e Palacio, nel Toro Aina rileva Ansaldi. Una combinazione Soriano-Juwara manda il ragazzino terribile alla conclusione (centrale), mentre in mischia è troppo debole la girata di Zaza. I granata vogliono il pari, Skorupski deve chiudere col corpo su Berenguer, poi si deve inchinare al diagonale di prima intenzione di Zaza imbeccato da Izzo: 1-1. Mihajlovic cambia il centrocampo (dentro Baldursson e Dominguez per Schouten e Svanberg) e Santander sfiora subito il nuovo vantaggio: pallone sul fondo per centimetri. Altri cambi: Longo manda Nkoulu a sostituire Izzo, Mihajlovic sostituisce un positivo Juwara con Skov Olsen. Ultimi dieci minuti stagionali, Belotti libera Berenguer: conclusione larga. Nel recupero c’è tempo mandare Celesia a giocare due minuti di prestigio al posto di Djidji. Il salomonico pari è risultato giusto.