Ecco alcuni passaggi chiave del protocollo ufficiale inviato al Governo dalla commissione medica della Figc. Si tratta, in totale, di 47 pagine, che vanno dalle norme comportamentali alle misure adottate prima e dopo l’allenamento.
1) Il documento vuole “ridurre al minimo il rischio di contagio” ma precisa che “in mancanza di una prevenzione realmente efficace (vaccino, ndr), il rischio zero di contagio non esiste”. L’autorizzazione alla ripresa degli allenamenti – perché di partite ancora non si parla – e il giorno in cui potranno riprendere arriverà solo dalle “competenti autorità di governo” e non dai medici.
2) Prima di entrare in ritiro, andranno sanificate tutte le strutture in cui risiederanno squadre, staff tecnico e personale extra-sportivo (come cuochi, addetti alle pulizie ecc): raccomandata la “pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali” e “la ventilazione dei locali”. Il personale sanitario addetto ai test Covid-19 dovrà essere fornito di dispositivi di protezione individuali quali mascherine, guanti e occhiali protettivi. La sanificazione ovviamente sarà periodica e riguarderà anche i macchinari delle palestre e per pullman e mini-van.
3) Giocatori e staff tecnico dovranno sottoporsi a visite mediche, rilievo della temperatura, tamponi e indagine sierologica tra le 96 e le 72 ore precedenti al primo allenamento. Inoltre dovranno compilare un questionario su eventuali sintomi, ultimi spostamenti e contatti con persone positive.
4) Diversa la questione per chi ha contratto il virus ed è guarito. I medici spiegano che è considerato guarito chi “risolve i sintomi dell’infezione e risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro”. Per i guariti verranno effettuati ulteriori specifici esami per capire se organi come cuore e polmoni abbiano avuto conseguenze dopo la contrazione del virus.
5) Via al ritiro permanente chiuso: evitare assembramenti anche laddove è più difficile (spogliatoi, sale massaggi, sala da pranzo ecc), niente contatti con l’esterno, rilevazione quotidiana della temperatura. Le docce meglio fatte singolarmente in camera. Nessuna persona esterna dovrà accedere al luogo di allenamento e, se costretta, dovrà farlo adeguatamente coperto con mascherine e guanti e per un tempo limitato. Per il “gruppo squadra” quindi calciatori e staff tecnici verranno ripetuti i test sierologici ogni due settimane di attività, il “personale extra” invece non dovrà sottoporsi a visite mediche e test.
6) Ogni giorno test sierologici nei primi sette giorni di allenamento, che sarà effettuato in piccolo gruppi e preferibilmente all’aperto. Ogni giocatore dovrà essere a distanza di due metri dal compagno, uguale misura in palestra dove i massaggiatori dovranno indossare “mascherine, guanti, occhiali” e i calciatori “la mascherina chirurgica”. Riunioni tecniche in videoconferenza.
7) ”Graduale ritorno alla normalità” con i piccoli gruppi di allenamento che man mano si allargheranno “fino alle simulazioni delle fasi di gioco (partitella e schemi) con rispetto, quando non indispensabile, delle distanze interpersonali”. Gli allenatori dovranno indossare mascherine.
8) I giocatori mangeranno a distanza di due metri l’uno dall’altro e non dovranno entrare in contatto con il personale del ristorante, che comunque vestirà mascherina e guanti. Prima dell’ingresso nella sala mensa, lavaggio delle mani e disponibilità di “soluzioni idroalcoliche disinfettanti”. Le società senza foresteria dovranno “identificare un albergo di riferimento utilizzato in esclusiva. Naturalmente, è necessario utilizzare stanze singole. Soprattutto nella prima settimana non dovrà essere consentita attività ricreativa in bar, sale giochi, etc”.
9) Se un giocatore o un membro dello staff tecnico manifestasse sintomi correlati a infezione dovrà essere “isolato in una stanza ben aerata che dovrà rimanere chiusa, senza che nessuno possa accedervi ad eccezione delle squadre di emergenza e degli addetti al soccorso aziendale”. Inoltre “nei confronti dei suoi contatti stretti si procederà a isolamento fiduciario con sorveglianza attiva fino alla ripetizione dei test molecolari rapidi (2 test a 24 di distanza) e sierologici e verificare la loro negatività. I test sierologici saranno ripetuti entro 5-7 giorni”.