Martedì si capirà cosa intende fare l’Uefa per coppe ed Euro 2020. L’ufficialità è attesa per martedì, quando in videoconferenza la Uefa esporrà alle 55 Federazioni nazionali e agli enti in rappresentanza di Leghe, club e calciatori il nuovo progetto per il prossimo campionato europeo. L’idea è quella di posticipare la rassegna al 23 novembre e di chiuderla il 23 dicembre vista l’impossibilità di giocarlo nelle data dal 12 giugno al 12 luglio vista l’emergenza coronavirus. Una previsione che potrebbe anticipare quanto avverrà nel 2022 in occasione del Mondiale in Qatar che si giocherà proprio a ridosso di Natale. Di conseguenza potrebbero essere concluse anche le due rassegne Uefa, ovvero Champions ed Europa League e soprattutto saranno portati a termine tutti i campionati. Come lo vedremo nei prossimi giorni, in relazione allo sviluppo del virus. La data di ripartenza potrebbe essere quella del 2 maggio, dove concentrare recuperi e portare a termine la stagione. Alla fine mancano 12 giornate e saranno inevitabili turno infrasettimanali. Qualora non ci fossero le condizioni sanitarie per ripartire a maggio, servirebbero deroghe per i giocatori in scadenza di contratto. Diverso il discorso per le Coppe Europee. Varie idee sul tavolo della Uefa, dalla final four alle final eight, con quarti e semifinali in gara secca. Aspettiamo martedì e ne sapremo di più. Coronavirus permettendo
Tommasi: “Speriamo di poter giocare a fine maggio”
Sull’emergenza coronavirus, continua ad avere idee chiare il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi. “La Formula 1 ha già messo in forse i gran premi di maggio, da noi invece stiamo ancora parlando di giocare il 5 aprile. È chiaramente impossibile: l’auspicio è quello di poter tornare in campo forse a fine maggio, magari a giugno. Ci riusciremo se tutto va bene e se facciamo il nostro dovere e restiamo a casa. Abbiamo denunciato il comportamento di alcuni club, per tanti motivi fuori luogo, perché vogliono far allenare i calciatori anche in questi giorni. Ci sarà tempo per recuperare, ora concentriamoci su altre squadre, quelle che sono negli ospedali e stanno lavorando per restituirci la sicurezza che ci manca”.
In vista della riunione di martedì in cui l’Uefa dovrà decidere, tra le altre cose, se rinviare Euro2020 vista l’emergenza coronavirus, Tommasi ha aggiunto: “Obbligare i giocatori a scendere in campo è stata una forzatura, anche i calciatori devono restare a casa in questa situazione. Ora finalmente l’ha capito anche l’Europa. Speriamo lo capisca l’Uefa e rimandi gli Europei per permettere alle leghe nazionali di terminare i campionati. Peraltro gli Europei quest’anno hanno una formula particolare e si devono giocare in dodici Paesi diversi. È improbabile pensare che ci siano dappertutto le condizioni ideali a giugno per giocare oltretutto in stadi pieni”.