Ci vuole tempo e lavoro, ma avanti con la voglia di stupire

Massimiliano Caputi *

Questa volta, caro Leonardo, la maglietta di Skriniar indossata orgogliosamente per tutto l’incontro (amuleto da dosare con cura, però) ci consente di non perdere con lo Slavia Praga in Champions e vincere con l’Udinese in campionato. Se era entusiasmo alle stelle fino a martedì pomeriggio, abbiamo però rapidamente scoperto che l’Europa che conta è ancora per noi un’altra cosa. Era la partita più facile del girone e questi due punti persi peseranno parecchio. Abbiamo davanti tutte e tre le trasferte, con Barcellona e Dortmund sulla carta proibitive. Il pareggio di Borussia-Barcellona significa che l’Inter dovrà battere i tedeschi in casa, ma soprattutto dovrà fare risultato pieno in una delle restanti tre trasferte, complicato. Si era già intravisto qualche problema con l’Udinese, ma poi il vantaggio numerico acquisito con l’espulsione di De Paul aveva celato alcune lacune, specie a centrocampo, risultato lento e senza idee, specie in Brozovic. Tutto poi è stato chiaro sin dall’inizio con lo Slavia Praga. Partita fiacca, senza anima e con poche idee. Nessuno che salta l’uomo o ci prova. Difesa bassa, centrocampo statico e incapace di innescare le due punte, con Lukaku in evidente difficoltà fisica e il solo Lautaro sembrato un po’ più determinato. Il pareggio in extremis di Barella, che a mio parere alla lunga sarà titolare fisso, restituisce almeno una piccola speranza. Quella degli uomini di sport che non mollano mai e che sanno che dopo che sei caduto c’è l’occasione per rialzarsi. Ma guardando alla realtà, la squadra intravista nelle prime due giornate di campionato sembra aver fatto passi indietro. Lo leggiamo dall’unica soluzione di gioco inseguita con incomprensibile determinazione: i lanci lunghi. E dal fatto soprattutto di aver cercato di attaccare così sin dall’inizio, addirittura quattro palle alte buttate a caso già nei primi venti minuti, qualcosa di sconosciuto ad un centrocampo di Antonio Conte.
Dopo il vantaggio della squadra di Praga, abbiamo sofferto per altri dieci minuti buoni, tutti in difesa, dimostrando anche qualche lacuna dal punto di vista della personalità. Il lavoro è lungo e ci vorrà tanta fatica e determinazione per amalgamare una squadra nuova con tanti elementi che si devono integrare.
Il derby di sabato sera e la Lazio mercoledì prossimo sono due banchi di prova complicatissimi. Il nostro amico Pino, vacanze meritate in Portogallo, tornerà per ricomporre il trio con cui seguiamo la squadra. Ci vuole impegno e lavoro, ma la scaramanzia e i piccoli rituali, quando servono, non possiamo dimenticarli. Lo confesso allora, non avevo in tasca la sciarpa del derby di ritorno dell’anno scorso. Recupero, allora, per una delle due partite, ma non vi dico prima quella a cui tengo di più. Forza ragazzi.

* ex arbitro internazionale di pallanuoto, tifoso Inter