E’ già la Roma di Fonseca. Squadra corta, pressing alto, raddoppi sistematici, fluida nella manovra. Note positive dal test del “Renato Curi”
Massimo Ciccognani
PERUGIA Il primo test severo, la Roma lo supera in scioltezza senza troppi affanni battendo al “Renato Curi” il Perugia per 3-1. Lo decidono in avvio i gol di Dzeko e Mancini (Iemmelo per gli umbri) e ancora Mancini nel finale, in un match più severo rispetto agli altri cinque che evidenzia i progressi di gioco di una Roma che lentamente comincia a somigliare al credo tecnico-tattico di Paulo Fonseca. Squadra corta, palleggio prolungato, imbucate improvvise, difesa compatta e rischi pari allo zero. Manca qualcosa, lo sa benissimo Fonseca e lo sa altrettanto bene Petrachi che sta cercando di chiudere per un centrale di difesa e per quell’attaccante che possa infiammare la piazza e regalare al tecnico il bomber atteso.
Le scelte dei due tecnici Fonseca deve rinunciare a Veretout, Pastore e Defrel (quest’ultimo a un passo dal Cagliari) rimasti a Roma e si affida al suo 4-2-3-1 con Mirante tra i pali, Florenzi e Spinazzola sugli esterni, Fazio e Mancini centrali. Davanti alla difesa Diawara e Pellegrini, Under, Zaniolo e Perotti alle spalle di un contestatissimo Edin Dzeko al quale la tifoseria romanista non perdona l’accordo con l’Inter già nel mese di febbraio e il rifiuto a rinnovare con il club giallorosso. Nel Perugia dell’ex laziale Massimo Oddo, anch’egli accompagnato dai fischi al momento dell’annuncio delle formazioni, schierato con il 4-3-2-1, Vicario tra i pali, Rosi, Gyomber, Sgarbi e Di Chiara nei quattro di difesa, quindi Falzerano, Carraro e Dragomir in mezzo, Fernandes e Buonaiuto a sostegno di Iemmelo.
Timbrano subito Dzeko e Mancini La Roma prende subito in mano il boccino del gioco esattamente come vuoe Fonseca. E al primo affondo trova i gol con una percussione di Perotti che la mette in mezzo per Edin Dzeko che anticipa il suo angelo custode e la piazza sul secondo palo. Giro palla immenso e prolungato della Roma e imbucate al momento opportuno. Il Perugia vacilla e ci mette del suo sugli sviluppi di un angolo, la palla resta lì ed è bravo Mancini ad arpionarla per primo e metterla alle spalle di Vicario: 2-0 Roma. Continuano a pressare alto i giallorossi sul portatore palla avversario. Diawara e Pellegrini debbono ancora registrarsi al meglio, Under è ispirato. Fa caldo al Curi e dopo mezz’ora arriva la sosta refrigerante. Niente male il Perugia che si muove bene pur soffrendola miglior qualità dei giallorossi e mette all’occhiello un Fernandes che si muove a tutto campo creando non pochi grattacapi per i romanisti.
La riapre Iemmelo Il Perugia prova a rientrare in partita anche se il gol del 2-1 arriva in maniera del tutto fortunosa con un triplo rimpallo in area che favorisce la botta di Iemmelo che da distanza ravvicina non perdona Mirante. Adesso il Perugia ci crede e prova a sfruttare l’onda dell’entusismo con Bonaiuto che salta in velocità Under e Florenzi poi ci pensa Mancini a spazzare via. E all’intervallo è 2-1 Roma.
Si cambia Ripresa con atri interpreti, soprattutto nella Roma con Fonseca che lascia negli spogliatoi nove/undicesimi della squadra, salvo Mancini e Under. Davanti c’è Schick, alle sue spalle Under, Kluivert e Antonucci, in mezzo Nzonzi e Cristante, nei quattro dietro Kolarov a sinistra, Karsdorp a destra, Juan Jesus accanto a Mancini davanti a Pau Lopez. E subito gran giocata di Schick che il portiere umbro devia in angolo con un gran colpo di reni. Schick è animato, Antonucci nn vuole sprecare l’occasione e i due creano due buone opportunità. Dopo Federico Melchiorri, anche Oddo cambia il resto della squadra per far mettere minuti nelle gambe ai suoi. Tiene il campo con autorità la Roma, i movimenti sono interessanti e portano ad un possesso palla quasi asfissiante, con un’idea di calcio ben precisa. Squadra corta, stretta, pronta subito al recupero palla, un buon inizio. Fonseca richiama Under per far posto nuovamente a Zaniolo. La Roma è in totale controllo gara, ma una palla velenosa perso da Mancini in uscita, innesca il controgioco perugino che in due occasioni prova a spaventare la retroguardia giallorossa, ma Pau Lopez c’è.
Ancora Mancini La Roma controlla e non offre al Perugia il destro per offendere. E’ omogenea in tutto il campo la formazione giallorossa, presa per mano da Fonseca che dalla panchina si fa sentire durante le fasi di gioco per imprimere al meglio le sue idee che già si vedono, eccome. Come gli schemi su palla inattiva: sull’ultimo è ancora Mancini a sfruttare la sua arma migliore. Da azione da calcio d’angolo, svetta su tutti e incrocia sul palo opposto per il 3-1 che chiude la partita che, risultato a parte, lancia dei segnali importanti per il futuro. Il gioco di Fonseca comincia a vedersi, con il recupero di Veretout e l’arrivo degli altri due “pezzi” promessi, questa squadra può fare bene.
Perugia-Roma 1-3
(fotoservizio Gino Mancini)