Io tifo Lazio. “Pronti per il gran finale. Champions, si può”

Inzaghi indica ai suoi la strada verso i tre punti

Francesco Cortellessa *

Tutto è pronto per il rush finale. Superato l’ostacolo Udinese, la Lazio si appresta ad affrontare le ultime 6 partite con la consapevolezza di avere ancora parte del proprio destino nelle sue mani. Già, perché il recupero contro i friulani ci riporta a soli 3 punti di distanza dal Milan, dopo lo scandaloso confronto diretto di Sabato scorso.
E qui tocchiamo un tasto dolente, un tasto che va toccato per forza, un tasto che non può essere più in alcun modo ignorato, perché si è arrivati ad un punto di non ritorno.
L’anno scorso la Lazio è stata fortemente (per utilizzare un eufemismo) penalizzata dagli errori arbitrali nella sua corsa al quarto posto, errori che poi hanno pesato sulla classifica finale. Oggi, ci troviamo ancora una volta con l’atroce dubbio che anche questa corsa Champions sia in qualche modo infettata da errori inspiegabili e gravi, ma che soprattutto sembrano di facile lettura, sono facili da prevedere.
La partita è stata una “cronaca di una morte annunciata”, come definita da Tare, con Rocchi pronto a fischiare due rigori in meno di un minuto per i padroni di casa ma non così pronto quando Milinkovic veniva abbattuto da Rodriguez al 90’.
In più come se non bastasse, il deprecabile gesto di due modesti giocatori come Kessiè e Bakayoko, con la maglia di Acerbi usata come trofeo di guerra sotto la curva, hanno fatto sì che uno scontro diretto che poteva generare una bella partita, divertente e spettacolare sia l’ennesima occasione per parlare di ciò che accade fuori dal campo.
Non se ne può più, dopo due anni di continui dubbi, continue situazioni poco chiare, continui attacchi. Per la Lazio sembra diventata un’impresa impossibile, sia per demeriti propri, sia per fattori esterni.
Non resta che fare il proprio dovere, non resta che giocarsi queste ultime partite con la consapevolezza di doverle vincere tutte, una volta fatto alzare gli occhi e vedere il tabellone della classifica. Non sarà facile, le speranze sono ridotte al lumicino, ma è un dovere provarci, un obbligo buttare sangue fino all’ultimo secondo di gioco, ricordandoci che c’è una grossa occasione di rivincita tra 6 giorni a Milano. Lì poco mi importa del risultato, le partite si possono perdere, bisognerà dimostrare attaccamento alla gloriosa Maglia che i nostri ragazzi indossano. Il gesto fatto dai giocatori del Milan non può e non deve passare sotto silenzio, deve essere contraccambiato con una partita da gladiatori. Se poi laLazio giocherà da Lazio, allora la vendetta non potrà che essere servita.

* tifoso Lazio

P