Io tifo Roma. “Ranieri, un romanista per non perdere l’amore”

GINOMANCINI Conferenza Stampa Ranieri (Foto Gino Mancini)

Stefano Sale *

Eusebio e Monchi hanno pagato per tutti. Bene. Ma la responsabilità ricade sopratutto su coloro che li hanno scelti, come per i loro predecessori. Sette allenatori in otto anni. Un record. Il primo è stato Luis Enrique, sognando un calcio tiki-taka in stile Barca, poi Zdenek Zeman richiamato da Walter Sabatini per riportare “Zemanlandia”, calcio d’attacco, ma finito con le ribellioni alle sue rigide regole e duro allenamento. Poi, lo sconosciuto Andreazzoli guida la Roma verso uno degli eventi più vergognosi nella nostra storia, con la finale di Coppa Italia persa contro una Lazio di poco conto. Poi due anni e mezzo per Rudi Garcia, l’illusione della svolta con la famosa chiesa al centro del villaggio, poi il lento declino e altro amore finito. Poi è stato il turno di Luciano Spalletti, tornato nella Capitale per gestire il caos e di risolvere l’affare Totti, e poi l’arrivo di Monchi, tra storie di cambiamenti radicali, affari da supermercato e festa scudetto al Circo Massimo.  In mezzo le cessioni di Rudiger, Salah e Alisson ed i fischi per l’addio di Totti. Eusebio Di Francesco non fa differenza dai suoi predecessori in questo senso, solo un’altra vittima di un sistema difettoso alle spalle. Né più né meno. Claudio Ranieri è l’ultimo arrivato in soccorso, a metterci una pezza. Roma chiamò e suo figlio rispose. Ma il guasto è nel sistema. Claudio merita un applauso per la sua onestà e sincerità, ama davvero questi colori. Tuttavia, non è il salvatore della patria, farà del suo meglio per salvare la nave dall’affondare e se lo farà merita davvero una statua. Ma ha bisogno di tempo e il tempo non c’è.  Arrivare in Champions League è fondamentale, ma ora tocca ai giocatori, solo a loro. Una cosa positiva. Con Monchi fuori, Francesco Totti sembra ora più centrale nei quadri dirigenziali. Meno male. Era ora.  E’ lui che ha scelto Claudio. Si spera almeno. Non vorrei che a Londra ci sia ancora quel qualcuno a manovrare i fili di questa baracca. Sarebbe ora di accettare che il fallimento è totale. 

* Roma Club Dublino, tifoso Roma